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Il progetto “An analysis of the Italian financial legal framework vis-a-vis the Capital Markets Union action plan: the perspective of regulatory fragmentation and sustainability”, si propone di individuare idonee modalità in grado di minimizzare i rischi di frammentazione del mercato a seguito del recepimento nell’ordinamento italiano delle indicazioni contenute nel progetto di CMU, considerate le carenze presenti nell’impianto legislativo finanziario interno che potrebbero ostacolare la piena realizzazione di un mercato unico dei capitali in Europa.

A seguito, tra l’altro, dei recenti eventi di crisi (ci si riferisce alla crisi finanziaria, a quella pandemica ma anche a quella derivante dalla guerra attualmente in corso in Ucraina) è divenuto essenziale ricercare nuove forme di finanziamento per le imprese, alternative al canale bancario adeguando il quadro disciplinare in materia alle moderne innovazioni dettate dal mercato. Per il perseguimento di tali obiettivi diventa imprescindibile il confronto tra esperti di diversa provenienza; sicché, proprio in una prospettiva multidisciplinare si è ritenuto di coinvolgere all’interno delle diverse unità di ricerca esperti di diversi ambiti disciplinari: economisti e ingegneri.

L’'indagine è strutturata intorno a cinque principali aree di ricerca. Ci si propone in particolare di analizzare: 1) i limiti normativi, per eventualmente suggerire possibili modifiche, per garantire alle imprese l’accesso alle diverse forme di finanziamento alternative al canale bancario; 2) best practices volte a incentivare gli investimenti green; 3) il rapporto tra le definizioni legislative italiane di “investitori” e “investimenti” e la proposta europea di introdurre nozioni armonizzate; 4) l'obiettivo - contemplato dalla Commissione Ue all'interno della CMU - di favorire l'utilizzo di partecipazioni da parte degli operatori di mercato (anche esteri) al fine di armonizzarlo con il quadro normativo italiano in materia di “golden powers”; 5) i benefici derivanti dall’armonizzazione minima in specifici settori del diritto fallimentare con riguardo (principalmente) ai soggetti non bancari.

Le Università coinvolte intenderanno organizzare varie occasioni di confronto e diverse iniziative scientifiche, cercando di offrire un contributo concreto alla piena realizzazione del progetto di CMU.